domenica 21 ottobre 2012

Livorno-Verona, cori ignobili contro Morosini. Luci: "Società da radiare". Gardini: "Scusa a tutti". La rabbia dei tifosi: "Squalifica e partita persa ai gialloblù". E Mandorlini...

LIVORNO - Un vecchio proverbio dice: al peggio non c’è mai fine. Oppure: la mamma dei cretini è sempre incinta. Decidete voi, fatto sta che in casa amaranto non solo c’è la rabbia per il ko contro il Verona, ma il disgusto per alcuni cori che, a fine primo tempo, sono partiti nei confronti di Piermario Morosini. Il presunto coro sarebbe stato: “Morosini figlio di p….”. La questura si è subito precipitata davanti i tifosi veronesi per acquisire le immagini e la procura federale ha intenzione di aprire un’inchiesta su questo caso. Ben vengano gli sfottò tra tifosi, ma quando si va ad infangare la memoria di un calciatore morto sul campo con alle spalle una storia fatta di sacrificio e di sfortuna, allora si esagera. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, a compiere il malsano gesto sarebbe stato un gruppetto di dieci tifosi veneti. La fortuna ha voluto che l’altra parte del settore ospiti si sia dissociata e non abbia intonato questo coro. Altrimenti sarebbero stati guai seri per l’ordine pubblico fuori e dentro lo stadio. A fine partita, le dichiarazioni lasciano poco spazio all’immaginazione. Il primo a parlare di questo fatto è il presidente Spinelli: “A dire il vero io non l’ho sentiti, però se veramente ci sono stati è una cosa riprovevole che deve essere sanzionata in maniera grave”. Più dure le parole del capitano Luci visibilmente scosso per l’accaduto: “Una società del genere non merita d’esistere e deve essere radiata”. Altre parole del centrocampista sono frutto soltanto della rabbia e preferiamo non metterle. A fare da pompiere ci prova il dg del Verona, Gardini ex amaranto: “Non ho sentito nulla, ma se così è stato mi scuso profondamente. Questa è una cosa che ci ha colpito l’anno scorso e mi dispiace molto”. Tutto questo è avvenuto al termine di una due-giorni iniziata dal tecnico del Verona Mandorlini che, presentando la partita, aveva affermato: “Sono orgoglioso di essere odiato a Livorno. Qui sono tutti molto antipatici”. A riprova del fatto che sotto il profilo umano questo allenatore non sia il massimo, il non essersi presentato in sala stampa. Davvero il modo migliore per chiudere un weekend iniziato male e finito peggio. fonte: quilivorno.it

Nessun commento: