giovedì 7 agosto 2014

Lega Pro unica 2014-15, ecco la composizione dei gironi


Il Consiglio Direttivo di Lega Pro, preso atto delle società ammesse dal Consiglio Federale, ha provveduto alla composizione dei gironi del Campionato Lega Pro per la Stagione Sportiva 2014/2015.

Girone A: Albinoleffe, Alessandria, Bassano V., Como, Cremonese, Feralpisalò, Giana E., Lumezzane, Mantova, Monza, Novara, Pavia, Pordenone, Pro Patria, Real Vicenza, Renate, Sudtirol, Torres, U. Venezia, Vicenza.

Girone B: Ancona, Ascoli, Carrarese, Forlì, Grosseto, Gubbio, L'Aquila, Lucchese, Pisa, Pistoiese, Pontedera, Prato, Pro Piacenza, Reggiana, Savona, Spal, San Marino, Santarcangelo, Teramo, Tuttocuoio.

Girone C: Aversa Normanna, Barletta, Benevento, Casertana, Catanzaro, N. Cosenza, Foggia, Ischia Isolaverde, Juve Stabia, Lecce, Lupa Roma, Martina Franca, Matera, Melfi, Messina, Paganese, Reggina, Salernitana, Savoia, Vigor Lamezia.

sabato 22 marzo 2014

San Lorenzo de Almagro, la gloriosa pasiòn

di Vincenzo Paliotto (tratto da Fan’s Magazine n. 262) Ho captato impressioni più che favorevoli ed incredibili nelle occasioni in cui l’emittente televisiva Sportitalia ha dedicato ampio spazio al campionato argentino, riproponendo costantemente highlights e partite del massimo torneo nazionale. Ma se un giorno avrò il piacere di essere in Argentina, andrò a vedere senza dubbio prima loro i rossoblu del San Lorenzo de Almagro, che possono vantare una delle tifoserie più calde, numerose e spettacolari di tutto il Sudamerica. Il San Lorenzo de Almagro è stato fondato nel 1908 nel quartiere bonarense di Boedo, grazie all’operato del prete cattolico Lorenzo Massa, che decise di ospitare l’attività calcistica dei giovani del quartiere nel campetto della sua chiesa in Avenida Mexico. Era successo, infatti, che nelle interminabili partite che si giocavano lungo la strada del quartiere un giorno un giovane calciatore si fosse ferito gravemente, dopo aver intralciato inavvertitamente la strada ad un tram. Il San Lorenzo ha quindi vinto nella sua gloriosa storia 15 volte il campionato argentino (l’ultimo dei quali il Clausura nel 2007), quindi 3 volte la Copa Rio de la Plata ( una delle competizioni più antiche del continente che si giocava tra la squadra campione argentina contro quella uruguayana), quindi una Coppa Mercosur nel 2001 ed una Copa Sudamericana nel 2002, stracciando in finale i colombiani dell’Atletico Nacional de Medellìn. Oltretutto il San Lorenzo è l’unica squadra del paese ad aver vinto un campionato senza patire sconfitte e questo accadde per ben due volte, nel 1968 e nel 1972. Il San Lorenzo è in realtà una polisportiva, con squadre di basket, volley, arti marziali ed altri sport, in cui ovviamente il calcio fa la parte del leone. Tuttavia, i rossoblu sono affascinanti e ben noti in tutto il Sudamerica più che per i titoli sportivi per la facinorosità e la compattezza della sua tifoseria. Nel 1946 la tifoseria di Almagro invase il terreno di gioco dopo che la loro squadra aveva vinto il campionato. Fatto assolutamente inconsueto per l’epoca. Nel 1959 per la prima volta una tifoseria argentina si ubica dietro una curva, riconoscendo il loro luogo d’incontro da dove poter vedere la partita. Nel 1968, invece, 500 sostenitori rossoblu capovolsero l’auto del loro Presidente che voleva cedere il famoso bomber el Lobo Fischer al River Plate. Nel 1982 in 75.000 assistono alla partita che riporta il San Lorenzo in massima divisione, stabilendo un nuovo record per il calcio nazionale. Nel 1988 compare la prima bandiera de La Gloriosa Butteler, il maggior gruppo del tifosi organizzato dei corvi, che prende il nome da una famosa plaza in cui si riunisce la tifoseria rossoblu. Nel 1995 in 30.000 si recano in trasferta a Rosario. Il 19 novembre del 2006 impediscono lo svolgimento della partita a porte chiuse tra il San Lorenzo de Almagro ed il Racing Avellaneda. Senza tifosi non si gioca, è il loro grido di battaglia. Tuttavia, La Gloriosa Butteler, nata più o meno nel 1979, si rende parte attiva della storia del proprio club e con una serie di attività contribuisce al recupero anche di una parte del terreno dove sorgeva il vecchio Gasometro, il primo stadio del club. Le loro iniziative mettono pressione alle istituzioni di Buenos Aires. La costruzione del gasometro cominciò nel 1916 e fu ultimata nel 1930 e rappresentava una vera e propria istituzione per i tifosi del San Lorenzo. Sorgeva in Avenida La Plata e la sua capienza raggiungeva addirittura i 75.000 spettatori. Nel 1979, però, lo stadio fu chiuso, in quanto il Sindaco della dittatura Osvaldo Cacciatore progettò un piano urbanistico, che prevedeva che in quel punto dovesse sorgere una rete autostradale, mai poi realizzata. Il terreno fu confiscato per 900.000 dollari, grazie alla complicità del Sindaco e di un colonnello dirigente del club, e fu rivenduto per 8 milioni di dollari. Fu una delle decisioni (tra le tante) triste e strazianti prese dal Generale Videla, a capo della sanguinosa dittatura. Lo stesso Osvaldo Soriano, immenso scrittore argentino non a caso inviso alla dittatura di Videla e grandissimo tifoso del San Lorenzo, descrisse il suo vecchio Gasometro e le sue enormi emozioni in un racconto di grandissimo contenuto letterario. Attualmente dove c’era lo stadio del San Lorenzo c’è un supermercato del Carrefour, odiato da tutti gli abitanti di Boedo. Nel 1993, invece, il San Lorenzo ha finito di costruire il Nuevo gasometro nella zona del Bajo Flores, adiacente praticamente ad una delle zone più malavitose della città. Ma il San Lorenzo è una vera e propria fede, soprattutto nel momento in cui la squadra si trova a giocare in questa stagione gli spareggi per non andare in seconda divisione, sfidando in un doppio confronto l’Instituto Cordoba. Non importa che la squadra viaggi nei bassifondi della graduatoria. Il Nuevo Gasometro è sempre pieno e soprattutto la curva occupata da La Gloriosa Butteler e dagli altri gruppi ultras. La maggiore rivalità dei corvi è vissuta principalmente nei confronti dell’Huracan e del Boca Juniors, mentre i rossoblu non hanno amici, ma soltanto discreti rapporti con quelli del Talleres Cordoba, dell’Union Santa Fè e dell’Almagro. Il San Lorenzo de Almagro è una vera pasiòn e la sua tifoseria veramente incredibile.

giovedì 26 dicembre 2013

20 Nickname del calcio inglese


La tradizione dei nicknames abbinati alle squadre di football anglosassoni è presente dalla fondazione stessa dei clubs. Spesso nel corso degli anni e per svariati motivi molte squadre hanno cambiato il soprannome originario affibbiato al club stesso o ai giocatori, altri invece conservano lo stesso da sempre. Una caratteristica tutta britannica tipica del tifo anglosassone ed utile a identificare il club come a un qualcosa di familiare. Quelli che seguono, con relativa spiegazione, sono venti dei nicknames più curiosi di alcuni club anglosassoni:

1 Everton: Toffeemen. Perchè vicino alla primaria sede del St. Domingo (originario nome dell'EFC) sorgeva una grossa azienda produttrice di caramelle e da lì ,come dalla chiesa di St. Domingo, provenivano molti dei primi atleti. Toffeemen letteralmente è uomini caramella

2 Plymouth Argyle: the Pilgrims. Nel 1620 la nave Mayflower trasportò un gruppo di persone. i Pilgrims appunto, da Plymouth,Inghilterra verso il nuovo mondo ed esattamente a Plymouth, Massachusetts, Usa. Infatti il simbolo del club è proprio la famosa nave Mayflower

3 Luton: Hatters Hat significa cappello, hatters per il fatto che in città si producevano cappelli di paglia stile vogatore

4 Southend: Shrimpers Ovvero pescatori di gamberetti, visto che era l'attività principale della località costiera.

5 Bristol Rovers FC: Pirates Il primo nome dei Bristol Rovers fu Black Arabs per via delle maglie nere (con banda diagonale gialla). Poi si passò a Rovers. Siccome Rover sta sia per un girovago via terra ( una specie di nomade che si sposta ma non in senso dispregiativo bensì nel senso di colui che per sport, diletto, lavoro si sposta per fare fronte ai propri impegni, simile il discorso per Wanderer) sia per chi si sposta via mare, il club decise di avere come nickname Pirates che ricorda appunto un rover di mare che richiama anche le origini visto che gli arabi, nell'immaginario collettivo, erano visti come grandi solcatori dei mari sia per commercio che per pirateria.

6 Crystal Palace: the Eagles Fino al 1973/74 i giocatori del Palace erano i Glaziers. Poi in quella stagione ci fu la "modernizzazione" o svecchiamento dell'immagine del club che inserì nello stemma un'aquila in volo sul palazzo di cristallo e abbandonò il claret and sky blue per l'attuale rossoblu, diventando the Eagles, le aquile. Il palazzo delle esposizioni alla costruzione del quale partecipavano gli operai che fondarono il club era effettivamente una struttura un ferro e vetro ma l'effetto scintillante del vetro sotto il sole faceva si che sembrasse di cristallo, da qui il nome Crystal Palace.

7 Charlton: the Addicks L'addick è una specie di merluzzo, è il pesce più usato per il fish'n'chips insieme al merluzzo. All'epoca della fondazione il presidente ne era un commerciante e sovente omaggiava il club ospite con questo prodotto. Piuttosto diffuso per il Charlton anche the valiants (i valorosi).

8 Partick Thistle : the Jags Letteralmente "gli intaccati". Il Thistle venne fondato a Glasgow nel 1876 (ben precedentemente a Celtic e Rangers quindi) e deve il suo nomignolo proprio al fatto che con il nascere delle due "potenze" di Glasgow, la squadra venne intaccata e deturbata (fino ad allora esistevano solo loro ed il glorioso Queen's Park in quel di Glasgow)

9 Queen's Park FC: the Spiders Conosciuti inizialmente anche come the Hoops ("gli anelli" per via della storica maglia a righe orizzontali) con la venuta del Celtic (che "rubò" il soprannome) i tifosi del Queen's Park furono soprannominati The Spiders, i ragni, per via del timore e del cupo che suscitavano le divise. Gli Spiders tra l'altro sono l'unica squadra ad aver mantenuto nel corso degli anni la tradizione della maglia home sempre con righine bianco-nere della stessa dimensione.

10 Portsmouth: Pompey Pompey tradotto sta per Pompeo ma nulla ha a che fare con il nickname del club. Le Pompey chimneys ovvero le ciminiere Pompey, erano il paesaggio industriale che si vedeva dalle terraces di Fratton Park, lo stadio del Portsmouth. Da qui il collegamento con il PFC, l'uso di dire "see you on saturday at the Pompey", così le ciminiere divennero il nomignolo da usare per il club.

11 Leeds Utd: Whites Per i più anziani tifosi era però "the peacocks" ovvero i pavoni. Peacocks viene dal vecchio nome dello stadio Elland Road, ovvero The Old Peacock Ground, che a sua volta prendeva il nome da un pub della zona chiamato appunto Old Peacock pub, che fungeva da spogliatoio e sede del vecchio Leeds City.

12 Sheffield Wednesday: the Owls. ll club prende il suo nome da "The Wednesday Cricket Club", i cui incontri si tenevano appunto il mercoledì pomeriggio, tradizionalmente unico lasso di tempo libero per dedicarsi allo sport a disposizione dei lavoratori delle fabbriche di acciaio di Sheffield. Quando il SWFC scelse Hillsborough come campo di gioco, la zona dove sorgeva e sorge il terreno era ed è conosciuta come Owlerton. Da qui the Olws

13 Reading: Royals I calciatori del Reading furono inizialmente etichettati come biscuit men o cookie men. (uomini biscotto) Questo bizzarro nome deriva dall'azienda di biscotti Huntley & Palmers che aveva sede proprio a Reading. Negli anni Settanta diventarono fortunatamente per loro 'The Royals' (I Reali), soprannome derivante dalla collocazione geografica di Reading, nella Contea Reale di Berkshire.

14 Wolverhampton: Wolves Derivante dallo stemma dove viene raffigurata la faccia di un lupo. nasce in seguito al nome della città che grosso modo stava a significare cittadina (ton = town), appezzamento di terra abitato (ham abbreviazione di hamlet) dei lupi (wolves) Infatti tutte le città che finiscono in Ham hanno questo significato (Nottingham, Birmingham, Lewisham, West Ham, East ham, Sandringham, cioè appezzamento di terra abitato.

15 Newcastle United: the Toon ll Newcastle è' spesso chiamato "the Toon" perchè la sua tifoseria viene chiamata "Toon Army". Si tratta semplicemente del modo in cui gli abitanti di Newcastle, o comunque con un forte accento Geordie, pronunciano "town". Il termine fu inizialmente adottato dai media, soprattutto dai giornali per la sua efficacia nei titoli, e da allora si è largamente diffuso, diventando comunemente riconosciuto come indicativo del club bianconero e della sua tifoseria.

16 Bury: the Shakers. Perchè? Nel 1892, alla domanda se il Bury avesse possibilità di vittoria contro il fortissimo Blackburn Rovers nella finale della Lancashire Cup del 23 aprile 1892 l'allora presidente del Bury J.T. Ingham rispose con la frase:<< We'll shake 'em >>. Dalla parola shake, letteralmente tremare, il nickname Shakers... Per la cronaca il Bury vinse la finale

17 West Bromwich Albion: Baggies Deriva dal fatto che i giocatori molti anni fa portavano i pantaloncini più lunghi del normale e successivamente dal fatto che i suoi tifosi precorrendo la moda andavano in giro con pantaloni larghissimi dal cavallo molto molto basso....insomma un po' sciattoni, che poi è il significato della parola Baggie. però li chiamano anche throstles...Il throstle è l'uccellino che compare nel crest del WBA.

18 Hartlepool: Pools Deriva dal fatto che la città di Hartlepool era, fino al 1967, divisa in west Hartlepool e East Hartlepool, e infatti il club nacque dalla fusione delle due realtà cittadine ecco il perchè del plurale.

19 Ayr United : the Honest Men. Il nickname del club scozzese deriva da un poema di Robert Burns, Tam o'Shanter che recita" Auld Ayr, wha'm ne'er a toon surpassess, for honest men and bonnie lasses..."

20 Chelsea: Pensioners Pensionati perchè a vedere le partite ospiti del Chelsea a Stamford Bridge andavano sempre i soldati britannici che erano andati in pensione e si erano ritirati nel Royal Army Hospital. Allo stadio la loro uniforme scarlet era ben visibile, da qui il soprannome Pensioners. Nel 1952 il logo con il pensionato fu sostituito dal manager Ted Drake con quello del leone e i giocatori del Chelsea divennero i Blues...

sabato 26 ottobre 2013

venerdì 12 luglio 2013

L’Hajduck Spalato ritira la maglia n.12 in onore della Torcida


La dirigenza dell’Hajduck Spalato ha deciso, primo caso in assoluto nel calcio croato, di ritirare la maglia n.12 in onore di coloro che dovrebbero essere considerati il “dodicesimo uomo” in campo: gli ultras della Torcida. In passato l’Hajduck era stato vittima di grossi problemi finanziari, che avevano messo a rischio la sopravvivenza stessa del club e che avevano spinto la Torcida alla fine del 2012 a lanciare una grossa mobilitazione popolare: in quei giorni il Comune di Spalato aveva rifiutato di fare da garante per un prestito di 30.000.000 di kune (circa 4.000.000 di euro) a favore dell’Hajduck, di cui è anche il maggior azionista; e migliaia di sostenitori spalatini avevano protestato sotto il Municipio, costringendo il Consiglio Comunale a fare marcia indietro e ad impegnarsi per la garanzia del prestito. La Torcida, dopo questa mobilitazione, ha continuato a lavorare ed impegnarsi in prima persona per la sopravvivenza del club, come si è visto anche in occasione del prossimo match di Europa League, che l’Hajduck disputerà a porte chiuse per decisione dell’Uefa. Per il club croato si tratterebbe di una gossa perdita finanziaria, e proprio la Torcida ha organizzato una raccolta fondi che si chiama “Torcida Hajduck Za” (“La Torcida per l’Hajduck”), che mira a raccogliere più denaro possibile per compensare, tutto o in parte, la perdita di denaro del club. Questa “chiamata alla solidarietà”, che coinvolgerà la città di Spalato e tutta la Dalmazia, è iniziata il 2 luglio e finirà il 20. Non ci saranno donazioni anonime, ed ogni partecipante riceverà una lettera di ringraziamento da parte dell’Hajduck.

fonte: ultrasontour

venerdì 5 luglio 2013

Calcio, orrore in Brasile: l'arbitro uccide un giocatore, poi viene decapitato


Campionato dilettanti nel Nord del Paese: il calciatore protesta per un'espulsione, due morti sul campo L'arbitro accoltella un calciatore, uccidendolo, e finisce decapitato. Orrore domenica scorsa in Brasile, come racconta Globoesporte. Èsuccesso nello stato del Maranhão, nel nord. L'ACCOLTELLAMENTO - L'incontro tra dilettanti che si stava svolgendo a Pio XII ha avuto un doppio, tragico, epilogo. L'arbitro, Otavio Jordão da Silva de Catanhede, 20 anni, ha espulso un giocatore, Josenir dos Santos Abreu, 31 anni. Questi ha protestato rifilando anche un calcio al direttore di gara, che ha estratto un coltello ferendolo mortalmente (è morto durante il trasporto in ospedale). Due i fendenti che hanno ucciso Abreu. IL MASSACRO - Gli spettatori hanno reagito con un'invasione di campo, e sconvolti, hanno raggiunto Catanhede legandolo al palo, lapidandolo, squartandolo e decapitandolo. La testa è stata poi esposta su un palo. PRIMO ARRESTO - La polizia locale (Ssp) ha annunciato che il responsabile delle indagini, Valter Costa, ha avuto accesso a delle immagini registrate con i cellulari per identificare gli autori del gesto. Un uomo, Luis Moraes de Sousa, 27 anni, è stato arrestato dagli agenti di Santa Inês, a 33 km da Pio XII, e avrebbe confessato almeno l'aggressione a Catanhede. Altre due persone sono ricercate, una per lo squartamento e una perché avrebbe partecipato all'omicidio: . Francisco Edson Moares de Sousa, detto Chiquinho, e Josimar de Sousa, noto come Pirolo. Costa ha infatti spiegato: «I racconti dei testimoni ci avevano messo sulla pista giusta. Abbiamo identificato Luis Moraes, che ha precedenti, come l'ideatore del delitto. "Chiquinho" e "Pirolo" lo hanno aiutato a squadrare la vittima. Siamo sulle loro tracce e li prenderemo, perché un crimine non giustifica mai un altro».

fonte: corriere.it

martedì 11 giugno 2013

Estudiantes – Lanus. Un morto, un ferito grave e partita sospesa.



Morte che torna per mano delle foze di polizia argentine, note per la loro proverbiale durezza nel reprimere ogni azione violenta, che sia nel calcio o nella vita di tutti i giorni. Ma la cosa che distingue un paese civile da uno da Terzo Mondo (ogni riferimento all’ Italia è puramente voluto) è che un Ministro della Sicurezza di una città come Buenos Aires (Ricardo Casal) richieda ad un PM (Ana Medina) l’ arresto di 3 poliziotti della Policia de la Provincia  (i capitani Roberto Lezcano e Victor Bacuco ed il tenente Jorge Lopez) accusati della morte di un tifoso.
La vittima è anche un nome importante all’ interno della tifoseria de El Granate, uno della prima linea de LA 14, la barra brava del Lanus e membro attivo del Sindicato de Camioneros .
 Si chiamava Santiago Daniel Jerez, detto “El Zurdo“. E’ morto colpito da un proiettile di gomma sparato da distanza ravvicinata (si parla di meno di un metro di distanza) da un poliziotto che gli ha trafitto il torace.
 Jerez è deceduto prima di arrivare all ‘ Hospital San Roque in località Gonnet.
I fatti dalle prime ricostruzione raccontano che la barra del Lanus arriva in ritardo all’ Estadio Unico di La Plata dove le squadre erano in campo già da 10 minuti, ferme sul risultato di 0-0. Come spesso accade in questi casi con le forze dell’ordine intente a fare tutti i dovuti controlli ed i tifosi che spingono per accellerare i tempi di entrata, scoppia il parapiglia. Dapprima si parlerà di una rissa scoppiata tra gli stessi barras del Lanus per una questione di precedenza sull’entrata dei trapos (ricordiamo che è in corso da qualche tempo una faida interna a LA 14 per il controllo, nda).
 Ma pare che gli scontri siano solamente tra tifosi e la polizia che tardava l’ingresso dei tifosi nel settore. Dallo scontro al morto il passo è breve. Sul selciato rimangono “El Zurdo” ed un altro tifoso, anche lui colpito da un proiettile di gomma. Più tardi si scoprirà che l’altro tifoso colpito è “El Tonga“, leader della barra e uno dei fondatotori della Hinchadas Unidas Argentina, che è ricoverato in prognosi riservata ma non in pericolo di vita a quanto pare.L’arbitro, dopo una prima sospensione di qualche minuto, viene rassicurato dal responsabile della sicurezza che si può riprendere il gioco in quanto sussistono le condizioni minime di sicurezza per lo svolgimento del match. Il gioco in campo riprende e l’ Estudiantes si porta addirittura sul punteggio di 2-0.
 Ma gli occhi sono sempre verso il settore ospiti che è in continuo movimento. Inizia a girar la voce che c’è un morto e tutti i tifosi del Granate cominciano a lasciare le gradinate.
 Pian piano il settore si svuota e nell’intervallo è lo stesso presidente del Lanus, Alejandro Marón, a dare la notizia ai giocatori in campo ed all’ arbitro che decide di comune accordo di sospendere la partita.
Ora se verranno confermate le notizie, potremmo assistere davvero ad un processo contro le forze dell’ ordine che tutti noi speriamo possano portare alla luce la verità. E che possa essere d’esempio per tutti gli episodi che avverranno (speriamo proprio di no…) in futuro.
GIUSTIZIA PER SANTIAGO DANIEL “EL ZURDO”!!!
fonte: Vamolopibe